Sentiero del tracciolino di Palmi

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Sentiero del tracciolino di Palmi

                            Il Tracciolino di Palmi

 

Data: 05 11 2016

Difficolta: E (escursionistico)

Lunghezza percorso: 7 km (ad anello)

Oggi Asproseby, accompagnato dalle mie più care e sincere amiche, la rossa la bionda e la mora vi porta in uno dei posti più panoramici d’Italia, il Monte Sant’Elia e il suo sentiero del Tracciolino.

Il punto di partenza di questa splendida escursione sono le tre croci bianche, un monumento a ricordo del Monte Calvario dove Gesù fu crocifisso, siamo sul Monte Sant’Elia, una piccola altura nel comune di Palmi posta a 582 mt slm e definita il balcone sul mar Tirreno meridionale, le tre croci corrispondono al punto più alto dell’escursione, Già da qui ti rendi conto di trovarti in un posto molto particolare, specialmente nelle giornate fredde, quando l’aria è più nitida gli occhi possono spaziare su un panorama che parte da Sud, su tutta la costa viola, per poi proseguire sullo Stretto di Messina, a sua maestà l’Etna innevato, a quasi tutte le isole Eolie compreso il sempre attivo Vulcano Stromboli, per poi ricominciare con l’altro versante partendo da Capo Vaticano e parte di costa degli dei e finendo con la cittadina di Palmi

 

 

 

Come si nota da questa foto, la giornata è soleggiata e in cielo nemmeno la presenza di una nuvola, comincia la nostra escursione scendendo a destra delle croci e proseguendo per un bel tratto in discesa, sul sentiero è presente una staccionata in legno che segna il percorso ma se si evita di toccarla è meglio visto la sua fragilità, e bisogna fare attenzione a non scivolare sulle foglie umide di castagno presenti sul terreno, quindi consigliabile uno scarponcino da trekking anche economico e non scarpe da ginnastica, dico questo perché Mary alias la rossa, nonostante lo scarponcino prende una scivolata a rallenty, da fare invidia alle migliori moviole di serie A, con la fortuna di non essersi seduta su nessun riccio

riprendiamo a camminare e dopo aver superato l’acquedotto finisce il tratto in discesa, da qui comincia il vero sentiero del tracciolino.

Questa parte di percorso è posta a mezza costa, siamo scesi di circa 300mt e il sentiero è a picco sul mare della Costa Viola, basta affacciarsi e sotto si vede la splendida baia della Marinella con tutti i suoi tornanti a gomito, Si prosegue a sinistra in direzione Sud, da ora in poi è un continuo susseguirsi di svariati panorami, guardando a Nord si intravede Capo Vaticano, e sempre sulla stessa direzione dall’alto possiamo ammirare la città di Palmi famosa per la processione della Varia, inserita da pochi anni dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.

.sono svariate volte che calpesto questo sentiero e lo trovo sempre diverso e mai noioso, ma per le ragazze è la prima volta, ne restano meravigliate e lo si vede dai loro occhi e da come ammirano il paesaggio, proseguiamo sempre in leggera salita e finalmente arriviamo al punto più panoramico di questa escursione, all’acqua di cacciaturi, in questo punto mi è stata scattata dal caro amico Alberto Sposato una delle foto più belle della mia collezione Asproseby

 

io la chiamerei l’infinito, perché è qui che l’anima prende coscienza, diventa brillante, e nel punto in cui gli occhi hanno un limite, la mente va oltre l’infinito

l’errore che si fa su questo sentiero e di percorrerlo come una gara, per poi arrivare in cima al monte nell’area pic nic e pranzare, noi il nostro piccolo pranzo lo consumiamo qui, con lo sguardo a sud verso la Costa Viola, 35km di costa che partono dallo scoglio dell’Ulivo per poi finire sullo Stretto di Messina, guardando queste pareti che scendono a picco sul mare ti ritrovi ad ammirare due fantastici borghi marinari come Bagnara e Scilla con la sua splendida Chianalea, inserita tra i borghi più belli d’Italia, i monti del selvaggio Aspromonte, lo stretto di Messina con i due piloni giganti Scilla e Cariddi, che fino a qualche decennio fa avevano il compito di portare l’energia elettrica dalla Calabria alla Sicilia, e peccato per quelle nuvolette che nascondono la cima dell’Etna innevato, basta girarsi un po’ sulla destra e lo sguardo si perde anche su Capo Milazzo, e da qui man mano si possono ammirare quasi tutte le sette sorelle, le Eolie Island

Si parte dalla caratteristisca Vulcano e Vulcanello con la sua valle dei mostri, per poi proseguire su Lipari, Saline, panarea con gli scogli di Basiluzzo e Lisca Bianca e terminare con Stromboli, quest’ultimo tra l’altro è l’unico vulcano in tutta Europa sempre attivo.

La leggenda narra che il diavolo, dopo aver tentato di corrompere il Santo Elia mentre stava in preghiera nel punto dove ora c’è la chiesetta, fu schiacciato è colpito più volte, talmente tanto forte da essere spedito proprio nell’isola di Stromboli, io il vulcano specialmente nei tramonti mi diverto a vederlo come IDDU, cioè Lui il grande saggio con la sua pipa sempre accesa e presente ad ascoltarti.

Sono uno che girovaga parecchio ma un sentiero che vi offre la possibilità di vedere 3 vulcani contemporaneamente sul mare ancora mi mancava

dopo aver consumato il piccolo pasto è impossibile non scattare un po’ di selfie

riprendiamo il cammino facendo molta attenzione soltanto al primo pezzetto visto che è un po’ esposto, siamo solo a 340mt slm ma sono a picco sul mare, proseguendo si vedono molto bene degli antichi terrazzamenti coltivati a vigneto (Agliocco, Malvasia e Zibibbo) che venivano raggiunti attraverso i sentieri o addirittura dalle barche che costituivano il mezzo di trasporto dell’uva durante la vendemmia.

Proseguiamo sempre fino ad arrivare al temuto ponticello, che volendo può essere raggirato sulla sinistra, a vederlo hanno tutti un po’ di timore come la bella Ilary, ma vi assicuro che fino ad oggi chiunque ho accompagnato l’ha sempre attraversato senza nessuna paura, anzi come potete vedere dalla foto sotto, ci si può fermare per scattare un altro selfie insieme alla temeraria dagli occhioni verdi Ilary

superato il ponte si entra in un castagneto molto particolare, l’unico a mantenersi a questa quota sul livello del mare, superati  i castagni finisce la pianura e il sentiero ricomincia a risalire ma lo si percorre con tutta facilità, fino ad arrivare in un altro punto panoramico dove sotto si può ammirare Cala Sorrentino, dopo una piccola pausa proseguiamo e arrivati ad una curva a gomito un omino in pietra e il segnale che dobbiamo prendere il sentiero sulla sinistra, qui si ricomincia a tornare indietro, si taglia la costa, fino ad arrivare in una piccolissima pineta di pini marittimi, qui incontro un personaggio molto particolare dalla lunga barba nera, mentre raccoglie delle verdure spontanee, si vede dagli occhi che è uno che ha viaggiato molto, e mi racconta di tutti i suoi cammini verso Santiago de Compostela, e fa crescere in me la voglia di intraprendere questo viaggio

proseguendo arriviamo ad una  fontanella, ed è quiche per me comincia la parte più brutta del sentiero, la fontana da poco restaurata è stata danneggiata da vandali, come le panchine in legno, in ogni caso ci si rinfresca per poi ripartire ed entrare nella grossa pineta del Monte Sant’Elia, una bellissima e fresca aria pic nic rovinata da chi la montagna la vive solo per festeggiare durante le ricorenze, eviterei di fare questo tratto solo per questo, per non vedere l’ignoranza di alcune persone che prendono le aree pic nic come una discarica a cielo aperto

superata quest’area siamo vicinissimi al punto di partena, pochi passi e l’escursione finisce arrivando sempre alle tre croci, sulla loro sinistra, un’altra scalinata che consiglio di fare, vi porta in un altro suggestivo punto panoramico dove potrete ammirare in tutta la sua bellezza la caratteristica Marinella di Palmi

Che dire, un’altra esperienza marchiata Asproseby, accompagnato da tre bellissime donne, ma più che altro da tre vere amiche, tra le poche in questo periodo ad avermi regalato sorrisi, presenza e sincerità

E come dice il nostro Asproseby, E’ anche per oggi è andata così, anche questa è Italia, ma mi sembra doveroso concludere questa esperienza con un pensiero di Leonida Repaci

Palmi ha un Dio dalla sua, il Monte Sant’Elia dalla cui cima folta di pini si gode uno dei panorami più affascinanti del Mondo.

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